LA NUMEROLOGIA IN DANTE E NEI TEMPLARI (Parte I)

 

LA NUMEROLOGIA IN DANTE E NEI TEMPLARI                                                                                  (I parte)

 

Un elemento che conferma lo stretto rapporto spirituale tra Dante e i Cavalieri templari, in genere poco conosciuto, ma molto significativo, è costituito dalla numerologia. È noto che Dante fosse un grande cultore di questa disciplina. Nella Commedia questa sua passione ricorre frequentemente, con l’utilizzo dei numeri sacri, sia a livello strutturale sia contenutistico. Dante basa sul numero tre la struttura base della sua opera. La Commedia è formata da 100 canti, che sono suddivisi in tre cantiche secondo uno schema: 1+33+33+33, dove il primo canto svolge il ruolo di preambolo. Per quanto riguarda la forma metrica il poeta sceglie la terzina di endecasillabi a rima incatenata.

Tre sono i differenti regni che Dante attraversa: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Tre sono le sue guide: Virgilio, che rappresenta la ragione, Beatrice, simbolo della grazia divina e infine San Bernardo, lo slancio mistico che porta all’illuminazione finale. Tre sono le profezie di Beatrice.  Tre sono i sogni di Dante nel Purgatorio.  Tre le porte per cui Dante passa: due nell’Inferno e una nel Purgatorio. Tre sono i personaggi salvatori dell’umanità profetizzati nella Commedia: il Veltro, il Cinquecento diece e cinque e il novenne.                                                                                                                      

L’Inferno è diviso in 9 cerchi, multiplo di tre. Dante incontra tre fiere e attraversa tre fiumi (Acheronte, Stige, Flegetonte). Lucifero presenta tre facce. Alla porta del Purgatorio si accede dopo tre scalini di diverso colore. 

Il Purgatorio è formato da 7 cornici (come i 7 peccati capitali) e aggiungendo l’Antipurgatorio e il Paradiso Terrestre si arriva a 9 zone (multiplo di tre).

Il Paradiso è formato da 9 cieli mobili (multiplo di tre), a cui se ne aggiunge un decimo immateriale e immobile (il 10 è il numero della perfezione).

In tutti e tre i regni le anime sono divise in tre gruppi.  

Nell’Inferno si trovano gli incontinenti, i violenti e i fraudolenti.                                     

Nel Purgatorio:
1) coloro che indirizzarono il loro amore su un oggetto erroneo,                                                      2) quelli che furono poco solleciti al bene,                                                                                               3) quelli che desiderarono troppo i beni mondani.     


Nel Paradiso i beati sono divisi fra:                                                                                                            1) gli spiriti che furono dediti alla ricerca della gloria terrena,                                                      2) gli spiriti attivi,                                                                                                                                              3) gli spiriti contemplativi.                                                                         

Moltissime altre considerazioni si potrebbero fare sulla numerologia dantesca che è sconfinata e non si limita al numero tre, ma si occupa anche di altri numeri sacri rappresentando contemporaneamente uno strumento il tessuto strutturale e simbolico, per cui i numeri rimarcano i contenuti del testo. Difatti, per questo estremo fascino e complessità, proprio alla “numerologia dantesca” è mia intenzione di dedicare il terzo volume di questa trilogia (il secondo è già pronto, e l’argomento sarà una sorpresa, ma la data della pubblicazione non è imminente).

Anche i Templari seguivano una loro numerologia che Dante condivide nella Commedia.

Uno dei numeri guida dei Templari (come per i monaci cistercensi che anch’essi erano stati ispirati da San Bernardo) era il numero tredici (simbolo dell’ultima cena: 12 apostoli + il Messia, 1+ 2 = 3 la trinità; 13 dato da 1 + 3 = l’unità divina racchiusa in tre persone; 1 + 3 = 4 il divino che s’incarna, difatti il 4 è simbolo del mondo materiale). Tredici cavalieri templari, compreso l’abate, potevano fondare un nuovo convento. Il capitolo del Templari era costituito da 13 componenti (12 cavalieri e un cappellano) Un templare che fosse stato impedito a partecipare al culto mattutino doveva recitare 13 paternostri). Anche Dante, in maniera occulta, dissemina il numero 13 in maniera significativa nella Commedia: Tredici sono dannati, compresi i centauri, presenti nel Flegetonte. Tredici sono i personaggi dell’Inferno che si fanno riconoscere dicendo il loro nome. Tredici coloro che invece si fanno riconoscere per perifrasi. Tredici le anime prima della città di Dite.

Nel anti Purgatorio le anime citate sono 13. Nella valletta dei principi le anime presenti sono 13. Tredici le famiglie rammentate da Guido del Duca nel XIV canto del Purgatorio. Gli angeli citati da Dante sono tredici. Nel Paradiso Dante viene accolto da due cerchie di beati di 12 componenti ognuna e Dante, al centro di entrambe le cerchie, sarà il tredicesimo componente.

Molti altri riferimenti al numero tredici sono presenti nella Commedia e li troverete descritti meglio in Dante, Templare Nascosto. Il numero tredici, tuttavia, è uno dei numeri più diffusi in tutta l’opera e rappresenta uno dei tanti segnali che Dante ci lancia, tra le righe, per sottolineare la sua affinità all’Ordine templare.

Molto si potrebbe dire, in proposito, in quanto non c’è canto della Commedia che non sia intriso di numerologia e tutti con un preciso significato.                                                  Tornando alla numerologia c’è ancora un altro numero simbolico che collega Dante ai Templari…

 

 

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